Studi sulle antiche tecniche di manifattura e sulla conservazione della carta di papiro

antiche tecniche1La carta di papiro ha origine in Egitto, dove era usata già nel III millennio a.C. La fabbricazione della carta di papiro cessò tra il X e la metà dell’XI secolo. Gli Egizi non hanno tramandato alcuna notizia sui metodi usati dagli antichi produttori di carta di papiro. I primi studi per riuscire a far luce sulle antiche tecniche di manifattura ebbero inizio nel 1572 con Melchiorre Guilandino, mentre i primi tentativi di fabbricare il materiale papiraceo risalgono al XVIII secolo, a Siracusa intorno al 1750.

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Rotoli di papiro carbonizzati

Le ricerche sulle antiche tecniche di manifattura della carta di papiro ad uso scrittorio nelle diverse epoche, condotte da Corrado Basile ed iniziate nei primi anni sessanta senza la collaborazione di omonimi, hanno portato ad individuare le sostanze e a ricostruire i processi di manifattura che sono costituite:
– dall’età della pianta e dalla scelta della porzione del culmo;
– dal trattamento delle strisce prima della formazione del foglio (pretrattamento);
– dai trattamenti di rifinitura o di protezione.

Le ricerche condotte dal Basile hanno interessato vari campi d’indagine, dalla ricerca storica alla sperimentazione, fino all’indagine analitica condotta su campioni antichi forniti da Università e Musei italiani e stranieri. È stato condotto uno studio sulla pianta di Cyperus papyrus L., sia siracusana sia vegetante lungo il Nilo. Sono stati analizzati numerosi campioni di papiri (non restaurati) di epoca faraonica, ellenistica ed araba e papiri di produzione moderna, i cui risultati analitici hanno confermato che esiste una correlazione tra i vari tipi di trattamenti usati nella manifattura del foglio e la conservazione della carta papiracea. È stata rilevata, inoltre, la presenza di alcune sostanze, di cui si sconosceva l’impiego nell’antichità nei trattamenti di manifattura del materiale papiraceo.

L’attività di ricerca ha portato il Basile a studiare, sotto l’aspetto analitico, strutturale e di manifattura, anche i papiri ercolanesi, al fine di fornire chiare risposte alle varie tesi sostenute da studiosi negli ultimi due secoli sulle cause che hanno determinato i diversi gradi di colore e stati di conservazione dei rotoli papiracei seppelliti dai materiali vulcanici dell’eruzione vesuviana del 79 d.C.

È stato accertato, tra l’altro, anche il grado di temperatura cui furono sottoposti i papiri durante l’eruzione vesuviana del 79 d.C., calcolata tra 300 e 350 °C.

Per la formazione del foglio papiraceo ad uso scrittorio viene adoperata la porzione mediana del culmo raccolto nell’età ottimale di maturazione.

Per la formazione del foglio papiraceo ad uso scrittorio viene adoperata la porzione mediana del culmo raccolto nell’età ottimale di maturazione.

Il culmo viene liberato dalla scorza e tagliato in strisce.

Il culmo viene liberato dalla scorza e tagliato in strisce.

Dopo il pretrattamento con particolari soluzioni, le strisce vengono adagiate su un panno, avendo cura di sovrapporle di qualche millimetro, così da formare uno strato continuo. Un secondo strato viene disposto in senso perpendicolare al primo. Il tutto viene sottoposto a pressione mediante l’impiego di un torchio o di un rullo.

Dopo il pretrattamento con particolari soluzioni, le strisce vengono adagiate su un panno, avendo cura di sovrapporle di qualche millimetro, così da formare uno strato continuo. Un secondo strato viene disposto in senso perpendicolare al primo. Il tutto viene sottoposto a pressione mediante l’impiego di un torchio o di un rullo.

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Visite in LIS

Si organizzano visite in Lingua Italiana dei Segni.

Per informazioni o prenotazioni contattare il Museo del Papiro inviando una e-mail all'indirizzo segreteria@museodelpapiro.it o telefonando all'Ente Sordi di Siracusa al numero 093133567.

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