IL MUSEO DEL PAPIRO E L’EX CONVENTO DI SANT’AGOSTINO: UNA STORIA INFINITA

IL MUSEO DEL PAPIRO E L’EX CONVENTO DI SANT’AGOSTINO:
UNA STORIA INFINITA

Nel 2013 il Museo del Papiro si è trasferito nella nuova sede, l’ex convento di Sant’Agostino in Ortigia, un edificio di pregio risalente al XVII secolo, di proprietà della Regione Siciliana.
Per i fondatori Corrado Basile e Anna Di Natale è stato motivo di orgoglio essere riusciti a dare alla struttura museale una sede adeguata alla sua importanza, e questo avveniva mentre si avvicinava un traguardo importante, il venticinquesimo anniversario dell’apertura al pubblico del Museo che avvenne, infatti, nel 1989. Il desiderio era anche quello di inaugurare la nuova struttura in concomitanza con la celebrazione del venticinquennale.
Nel 2014 il Museo del Papiro ha riaperto al pubblico, con grande apprezzamento dei visitatori e degli studiosi, ma si presenta subito una realtà che rasenta il paradosso. Non basta essere a norma per poter essere accessibili. Il Museo del Papiro, per motivi non dipendenti dalla propria volontà, non può assicurare ai visitatori con disabilità l’accesso alla struttura museale, nonostante l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Per una migliore comprensione, viene presentata di seguito una sintesi dei fatti.
Il Museo del Papiro viene inaugurato ufficialmente nel 1989, nella vecchia sede, alla presenza di illustri ospiti e direttori di musei europei.
In questo quarto di secolo trascorso, nonostante le enormi difficoltà incontrate e le ristrettezze finanziarie disponibili, il Museo del Papiro ha saputo gestire le proprie attività, tanto da ricevere il plauso sia della comunità scientifica internazionale sia delle migliaia di visitatori annui. Inoltre, nel 1995 il Museo è stato inserito nell’elenco dei musei selezionati per l’ European Museum Award.
Volendo tracciare una breve storia del Museo del Papiro, si ricorda che il Museo nasce nel 1987, per volontà ed iniziativa di Corrado Basile, uno studioso che si è interessato alle numerose discipline variamente connesse con la pianta del papiro, raggiungendo risultati scientifici di notevole interesse sulla pianta, sulle antiche tecniche di manifattura della carta di papiro e sul restauro dei papiri. In questo suo interesse al “papiro” certamente non è stato estraneo il fatto di vivere a Siracusa. Come è noto, a Siracusa, lungo il fiume Ciane vegetavano (e vegetano tuttora) le piante di papiro e a Siracusa, già dal 1781, si produceva la carta di papiro “sia per diletto sia per offrirla in vendita ai viaggiatori che visitavano la città”.
Il Basile si dedica anche alla storia della pianta in Sicilia, alla valorizzazione e alla salvaguardia dei papiri e dell’ambiente fluviale del Ciane e alla raccolta delle testimonianze degli usi della pianta tra le diverse popolazioni. Alla fine degli anni ottanta, Basile e Di Natale sentono l’esigenza di creare un organismo che svolgesse attività didattica e di ricerca sul papiro e divulgasse le conoscenze acquisite, anche attraverso i materiali e i documenti raccolti. Sono queste le motivazioni che portarono a fondare l’Istituto Internazionale del Papiro, istituzione avente personalità giuridica non a fini di lucro, a creare il Museo del Papiro e ad arricchirlo negli anni.
Le attività svolte dal Museo del Papiro sono già sufficientemente conosciute. Piace solamente ricordare che il Museo è divenuta una struttura di interesse internazionale, grazie soprattutto alla fervida ed instancabile attività del suo fondatore.
Nonostante le dimensioni non estese della vecchia sede, il Museo del Papiro è riuscito ad offrire alle migliaia di visitatori un ampio panorama della storia del papiro e dei suoi usi, contribuendo anche alla conoscenza di alcuni aspetti della storia siracusana legata al papiro.
Le attività svolte e l’arricchimento del materiale esposto e da esporre hanno richiesto la necessità di maggiori spazi. Tale esigenza porta, già nei primi anni novanta, ad avviare un progetto per una nuova sede del Museo, che ha visto solo di recente la sua realizzazione.

La vicenda che lega il Museo del Papiro e l’ex convento di Sant’Agostino ha una storia lunga oltre venti anni.
Molti, in questi anni, si sono chiesti e hanno chiesto il perché di questo ritardo. Per dar loro una risposta, viene raccontata questa lunga storia attraverso i passaggi più significativi e documentati, senza commenti e polemiche.
Nel 1993 viene individuata nell’ex convento di Sant’Agostino la sede che avrebbe consentito al Museo del Papiro di disporre di spazi più ampi rispetto alla precedente allocazione.
Nel 1995 il Comune di Siracusa inserisce nel Programma Urban il progetto per il trasferimento e l’ubicazione, nell’ex convento di Sant’Agostino, del Museo del Papiro con annessa Scuola Internazionale di Restauro dei Papiri.
Già il 3 dicembre 1995 l’Istituto Italiano per la Civiltà Egizia, all’unanimità, fa voto che sia reso possibile al più presto tale trasferimento.
Nel marzo del 1996 il progetto viene ammesso a finanziamento. Con nota dell’aprile dello stesso anno la Soprintendenza BB.CC. di Siracusa ritiene che “la destinazione museale proposta possa essere di rilevante prestigio per la città e l’istituto stesso che ivi si allocherebbe”.
Nel maggio 1998, nel corso della conferenza dei servizi convocata presso la Regione Siciliana, l’ex convento di Sant’Agostino è ufficialmente confermato quale sede del Museo del Papiro con l’annessa Scuola di Restauro di Papiri e viene sottoscritta una tabella dei tempi che avrebbe dovuto portare all’inizio dei lavori entro il 1999.
Nel luglio 1998 vengono avviati i lavori per la messa in sicurezza e il consolidamento della struttura, finanziati dalla Presidenza della Regione Siciliana nella qualità di proprietaria dell’immobile e a cura della Soprintendenza BBCC. Nel corso della cerimonia di consegna dei lavori il Vice Presidente della Regione Siciliana afferma la sua personale soddisfazione per il conseguimento di due importanti risultati: il primo, quello di aver dato una sistemazione dignitosa al Museo del Papiro, una struttura nella quale sono conservate le antiche tradizioni di Siracusa nella produzione della carta di papiro, un atto che consolida il legame della città di Siracusa con il papiro; il secondo, aver recuperato uno dei più vecchi e prestigiosi edifici di Ortigia.
Il progetto esecutivo passa al Comune di Siracusa. Per l’approvazione del progetto, il 27 ottobre del 1999 la Soprintendenza richiede al Comune ulteriore documentazione, che non viene trasmessa entro la scadenza utile, fissata al 31 dicembre 1999, per ottenere il finanziamento Urban. Nel 2000 il Comune chiude il programma Urban, per la cui approvazione il progetto in questione era stato determinante, escludendo il recupero dell’ex convento di sant’Agostino e stornando i fondi in altre opere.
Nel 2000, a seguito della visita del Ministro ai Lavori Pubblici presso il Museo del Papiro, si viene a conoscenza che “il progetto risulta decaduto dal programma Urban” in quanto “non sono stati rispettati i tempi stabiliti dalla Comunità Europea per l’assunzione degli impegni finanziari … In considerazione della risonanza e del prestigio del Museo del Papiro, l’intervento potrebbe essere rifinanziato”.
Successivamente, il progetto relativo al restauro dell’immobile viene inserito fra le opere da realizzare nella programmazione del P.I.T. 9 (Piano Integrato Territoriale) denominato “Ecomuseo del Mediterraneo”, per sede del Museo del Papiro e scuola di restauro dei papiri, e per questa destinazione vengono concessi i finanziamenti. Soggetto coordinatore è la Provincia di Siracusa, la direzione dei lavori è affidata al Comune.
Nel 2002 viene approvato dalla Soprintendenza il progetto dei lavori di restauro dell’edificio destinato, nella sua interezza, a sede del Museo del Papiro.
Nel marzo 2007 vengono ultimati i lavori di restauro. La Presidenza della Regione Siciliana-Servizio Demanio chiede, con diverse note, alla Soprintendenza di Siracusa di “procedere alla consegna dell’immobile” al Museo del Papiro e anche il Comune di Siracusa, Settore Centro Storico, al quale era stata affidata la direzione dei lavori, invita a provvedere in merito, in quanto “per la mancata utilizzazione dell’edificio e dei relativi impianti potrebbero verificarsi danni e/o deterioramenti alle opere eseguite”, come successivamente verificatosi e con spese a carico dell’Amministrazione Regionale. Tali richieste rimangono senza esito fin quando, nel luglio 2008, la Soprintendenza chiede di utilizzare parte dell’immobile come sede per propri uffici, motivando la richiesta con la disdetta relativa ad un contratto di locazione che avrebbe prodotto un rilevante risparmio di spesa per l’Amministrazione Regionale (“permettendo di non pagare più un canone locativo pari a € 61.725,00 all’anno”).
La richiesta viene accolta e nel novembre 2008 la Giunta Regionale, non tenendo conto delle motivate osservazioni ed opposizioni del Museo del Papiro, presentate anche alla deputazione siracusana, né del fatto che l’ex convento di Sant’Agostino era stato destinato nella sua interezza a sede del Museo del Papiro e Scuola di restauro dei papiri e per questa destinazione erano stati approvati e finanziati i lavori di restauro, delibera di destinare una parte dell’immobile al Museo del Papiro (la cui allocazione “nel predetto immobile contribuirebbe ad arricchire, col suo contributo, l’offerta turistica e culturale del centro storico”) e la restante parte alla Soprintendenza, la quale però dopo l’assegnazione, va detto, non ha proceduto all’utilizzo dei locali.
Finalmente in data 3 marzo 2009, dopo due anni dalla ultimazione dei lavori, si “procede … alla formale consegna dei locali … ubicati a piano terra e piano primo dell’ala sinistra del fabbricato, … nello stato in cui si trovano”, con apposito verbale che, però, non indica le condizioni dell’immobile.
In occasione della consegna delle chiavi viene, però, costatato l’effettivo degrado dell’immobile, accertato anche dalla Soprintendenza, per cui il Museo chiede opportuna verifica tecnica e peritale dello stato dei luoghi, che viene puntualmente effettuata da parte della Soprintendenza.
Per le accertate precarie condizioni dell’immobile, successive ai lavori di restauro eseguiti in precedenza ed aggravate dalla mancata consegna dell’immobile dopo i lavori di restauro completati nel 2007, viene presentato un altro progetto (finanziato con D.D.S. n. 108 del 4 aprile 2011, importo Euro 540.000,00), a carico dell’Amministrazione Regionale, per l’esecuzione di lavori necessari ed indifferibili per l’utilizzo dell’immobile, che ha comportato tra l’altro una notevole spesa per l’ulteriore suddivisione dello stesso immobile e la divisione o il rifacimento degli impianti tecnologici (elettrico, riscaldamento, condizionamento, ecc.).
Nel frattempo, ancora un altro ente si aggiunge nella spartizione dell’edificio. Una parte dei locali destinati alla Soprintendenza viene assegnata alla Galleria Regionale Interdisciplinare di Palazzo Bellomo e questo, di fatto, contrasta la motivazione della necessità di locali per gli uffici della Soprintendenza.
Nella definizione dell’annosa questione riguardante la nuova sede del Museo del Papiro nell’ex convento di Sant’Agostino, determinante è l’intervento della Soprintendente ed anche dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali.
Nel luglio 2011 avviene un incontro tra la Soprintendente e il fondatore del Museo del Papiro, alla presenza dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali. Nel corso dell’incontro si conviene una nuova divisione degli spazi, più consona rispetto alla precedente. Il Museo del Papiro, per non subire ulteriori angherie, allo scopo di favorire una rapida risoluzione dell’annosa questione e per una migliore funzionalità e immediata disponibilità della struttura museale, pur non rispondendo alle esigenze dello stesso Museo, si dichiara favorevole ad ubicare il Museo nel piano primo dell’immobile “previo rilascio di tutte le autorizzazioni previste dalle normative vigenti (superamento barriere architettoniche, certificato di prevenzione incendi, idoneità igienico-sanitaria, certificato impianti, collaudo tecnico-amministrativo, ecc.) … Ciò posto, poiché il progetto approvato ‘per i lavori di recupero dell’ex convento di Sant’Agostino da adibire a sede del Museo del Papiro’ nella sua interezza aveva tenuto conto delle necessarie esigenze di sicurezza, comprese le vie di fuga per garantire il deflusso della capacità massima ammissibile di visitatori, nella divisione dell’immobile dovrebbero restare prioritarie le esigenze di sicurezza del Museo del Papiro”.
Nel settembre 2011 la Soprintendenza esprime “parere favorevole a che lo stesso Museo del Papiro utilizzi l’intero primo piano dell’edificio ex convento di S. Agostino anche in conseguenza delle necessarie esigenze di sicurezza comprese le vie di fuga per garantire il deflusso dei visitatori. Inoltre, a seguito di sopralluogo tra il dirigente dei Vigili del Fuoco, l’Arch. … di questa Soprintendenza e la … Dirigente Responsabile Servizio Galleria Regionale Palazzo Bellomo si è convenuta una nuova suddivisione dell’immobile di che trattasi così come indicato nella planimetria che si allega alla presente”.
Successivamente, la Soprintendenza rinuncia ai propri spazi a favore dalla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo.
Con verbale del 17 novembre 2011 “i funzionari del Servizio Demanio della Regione Siciliana assegnano e consegnano i locali dell’ex convento di Sant’Agostino …- piano terra: viene assegnato e consegnato nello stato di fatto e di diritto alla Galleria Interdisciplinare Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa; – piano primo: viene assegnato e consegnato nello stato di fatto e di diritto all’Istituto Internazionale del Papiro di Siracusa, con ingresso a p.t. entrando a dx. Inoltre il cortile interno viene assegnato in comunione, mentre l’uso dell’ascensore per portatori di Handicap e la relativa scala possono essere utilizzati al bisogno”.
Nel marzo 2012 iniziano i lavori del secondo progetto di restauro, che saranno ultimati nel dicembre dello stesso anno.
Il 10 dicembre 2012 viene sottoscritto il contratto di concessione, con il quale la Regione Siciliana “dà in concessione all’Istituto Internazionale del Papiro in Siracusa, che accetta, l’immobile regionale sopra descritto comprese le vie di fuga e transito ai disabili, ricadente nel patrimonio indisponibile con destinazione ad uso museale e scuola di restauro dei papiri nel rispetto delle norme di tutela del bene”.
Il 10 aprile 2013 avviene la formale consegna dell’immobile.
Non appena avuto in consegna i locali, il Museo del Papiro trasferisce nella nuova sede i propri uffici ed allestisce l’esposizione museale, che è aperta al pubblico dal mese di marzo 2014.

Sono trascorsi venti anni. Questa è la prima parte della storia, raccontata senza alcun sentimento polemico, attraversata da vicende che hanno spesso prodotto sofferenza. Se oggi il Museo del Papiro ha sede nell’ex convento di Sant’Agostino è grazie alla tenacia di Corrado Basile.
Solo un rammarico: la mancanza di spazi per lo svolgimento di alcune importanti attività istituzionali, spazi previsti nel progetto originario approvato e finanziato per sede del “Museo del Papiro” e Scuola del Papiro. Il Museo ha visto ridotti enormemente gli spazi disponibili per lo svolgimento di attività museali collaterali (quali i corsi di restauro dei papiri, di egittologia e di papirologia, mostre temporanee, conferenze ed altro, anche in collaborazione con istituzioni nazionali ed internazionali, nonché laboratori didattici), che avrebbero contribuito a sostenere economicamente la struttura museale. In occasione del XV Convegno di Egittologia e Papirologia, tenuto nei giorni 12-14 dicembre 2013, il Museo ha dovuto chiedere alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo la disponibilità della sala (inutilizzata) ubicata nel piano terra dell’ex convento di Sant’Agostino per la cerimonia di apertura del Convegno.
Preme evidenziare che il Museo del Papiro ha accettato, come già detto, la riduzione degli spazi per la necessità di dare al più presto una nuova sede alla struttura museale e anche perché era stato assicurato il rispetto della normativa sulla sicurezza e sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
La lungaggine appena descritta ha recato nocumento al Museo del Papiro. Nell’ultimo ventennio le condizioni economiche a livello nazionale, regionale e locale sono mutate e il Museo ha perduto numerose opportunità per poter beneficiare, per il nuovo allestimento, di finanziamenti e sponsorizzazioni.
Dopo lunghi anni di attesa per il completamento dei lavori di restauro dell’edificio, non poteva ancora attendere il progetto del nuovo allestimento museale. Pertanto, al fine di rendere fruibile al più presto la struttura museale, i fondatori del Museo hanno, ancora una volta, sostenuto fattivamente l’istituzione mediante personale indebitamento bancario. Ciò ha permesso la realizzazione del progetto di allestimento, condotto seguendo i principi dell’economicità e della funzionalità.
Nella nuova struttura è stato pianificato e realizzato un nuovo itinerario di visita, nuove soluzioni espositive che valorizzano i materiali in precedenza penalizzati dagli spazi ristretti della vecchia sede; sono stati programmati anche adeguati elementi guida per la migliore comprensione di quanto esposto. Il nuovo percorso museale, realizzato tenendo anche conto della struttura, racconta la storia del papiro e dei suoi usi, iniziando dalla pianta, per poi proseguire con la storia siracusana del “papiro” dall’Ottocento in poi, e terminare con la manifattura della carta di papiro e con i materiali e strumenti scrittori. Le quattro sezioni sono collegate da un percorso che racconta la storia della nascita del Museo del Papiro e delle sue principali attività. La sala principale ospita non solo i manufatti in papiro, con i tre esemplari di barche che il Basile ha recuperato nei suoi viaggi in Africa, ma soprattutto la collezione di papiri, datata dal XV secolo a.C. al settimo/ottavo d.C. Una saletta per gli audiovisivi completa il percorso museale.

Dopo l’apertura al pubblico viene constatato, con estrema amarezza, che ancora dopo circa venti anni il Museo del Papiro deve continuare a battersi per rendere fruibile a tutti, senza alcuna discriminazione, la struttura museale nel rispetto delle leggi.
Il Museo del Papiro è ubicato nel primo piano dell’ex convento di Sant’Agostino ed è adeguato per l’accesso alle persone con disabilità grazie alla presenza dell’ascensore, realizzato allo scopo nel vano scale, e all’abbattimento delle barriere architettoniche (scalini di accesso ai locali dove è allocato l’ascensore), avendo il Museo provveduto all’inserimento di rampe mobili.
Purtroppo, come già detto, non basta essere a norma per poter essere accessibili. Il Museo del Papiro non può assicurare la visita ai visitatori con disabilità in quanto, per raggiungere l’ascensore, è necessario attraversare alcuni locali che oggi sono nella disponibilità della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo.
Va detto che, diversamente dal Museo del Papiro, la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo non ha svolto, dalla data di consegna dei locali (10 aprile 2013), attività in detti locali, ad eccezione di alcune conferenze (n. 4) tenute nella mattina del giorno 12 aprile 2014 e di una mostra tenuta dal 13 novembre al 6 dicembre 2014.
Prima ancora dell’apertura al pubblico della struttura museale, il Museo del Papiro ha ribadito, con numerose note, la necessità di avere garantiti, per le proprie attività istituzionali, sia il transito per l’utenza che ha la necessità di utilizzare l’ascensore e le scale sia le uscite di emergenza per esigenze di sicurezza, come d’altronde convenuto ed indicato, tra l’altro, nella nota della Soprintendenza del 6 settembre 2011 e nell’atto di concessione dei locali del 10 dicembre 2012.
A seguito delle numerose richieste del Museo, nell’aprile del 2014 la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo si è dichiarata “disponibile ad aprire i locali per l’accesso al vano ascensore e scala, affinché possano essere utilizzati da codesto Museo del Papiro ‘al bisogno’, pertanto sarà cura di codesto Museo del Papiro comunicare alla Scrivente, con congruo anticipo, i giorni e gli orari in cui necessita l’accesso nei locali di pertinenza di questa Galleria”.
Successivamente, su richiesta del Museo e a seguito di una paventata protesta delle associazioni per la tutela dei diritti dei disabili, la Galleria ha consegnato la chiave di accesso ai locali per raggiungere l’ascensore, che è stato possibile utilizzare fino all’allestimento della citata ed unica mostra tenuta nei locali di pertinenza della Galleria di Palazzo Bellomo.
Sulla base delle comunicazioni ricevute recentemente, l’accesso alle persone con disabilità (cioè visitatori con mobilità ridotta temporanea o permanente, cardiopatici, anziani, mamme con passeggini, donne in gravidanza, individui obesi, ecc.) sarebbe possibile solo limitatamente alle “ore di apertura al pubblico” dei locali che sono nella disponibilità della citata Galleria. Considerato che detti locali sono quasi sempre chiusi, ciò vuol significare che l’accesso al Museo del Papiro ai visitatori con disabilità verrà negato o impedito, tranne nell’occasione di eventuali sporadiche aperture per eventi organizzati in detti locali.
Appare evidente che l’azione di impedire o limitare ai visitatori con disabilità l’accesso e la conseguente fruizione di una struttura museale o il godimento di servizi, prestazioni ed opportunità ordinariamente goduti da altri utenti è discriminante e vanifica anni di impegno sociale e di lotta per il riconoscimento dei diritti di uguaglianza dei cittadini.
Come è stato evidenziato in altre sedi, “la nutrita giurisprudenza consolidata in questi anni … riconosce il disabile titolare di inviolabili diritti, … fra i quali quelli di uguaglianza …, il cui godimento non è subordinato in nessun caso a qualsivoglia motivo di natura tecnica, economica, patrimoniale, organizzativa o simile”. È sufficiente ricordare, in proposito, il decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 28 marzo 2008 contenente le “Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale”.
Il Museo del Papiro chiede il sostegno di tutti affinché l’accesso alla struttura museale venga garantito a tutti i visitatori e per tutte le attività del Museo.

Stante quanto sopra descritto, il Museo del Papiro, con nota del 20 settembre 2014 inviata al Presidente della Regione Siciliana e a vari uffici regionali competenti, ha chiesto l’assegnazione della restante parte dell’immobile, che nel progetto originario – approvato, finanziato e collaudato – era destinata al Museo del Papiro con annessa Scuola del Papiro, per acclarata pubblica utilità. Il Museo ha ribadito la necessità di utilizzazione integrale dell’immobile, come già segnalato tra l’altro ai componenti della Giunta Regionale e alla deputazione regionale siracusana nel 2008, in quanto gli spazi attualmente assegnati non permettono di poter svolgere appieno le attività didattico-scientifiche previste o già programmate, venendo a mancare gli spazi del piano terra per laboratori didattici e di restauro, aule, sala conferenze, sala per mostre temporanee di reperti di indubbia valenza culturale, scientifica e didattica.

Siracusa, 10 gennaio 2014

Corrado Basile – Fondatore e vice presidente
Anna Di Natale – Fondatore e direttore
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Museo del Papiro
Istituto Internazionale del Papiro
ex convento di Sant’Agostino
Via Nizza, 14 – 96100 Siracusa
segreteria@museodelpapiro.it
www.museodelpapiro.it

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Si organizzano visite in Lingua Italiana dei Segni.

Per informazioni o prenotazioni contattare il Museo del Papiro inviando una e-mail all'indirizzo segreteria@museodelpapiro.it o telefonando all'Ente Sordi di Siracusa al numero 093133567.

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